credenza del purgatorio, nè ebbe difficoltà di predicare queste parole: «Io so che esiste il Purgatorio epperciò sono facile a persuadermi che la santa Scrittura ne faccia menzione. Il Purgatorio non esiste. Gli exempla in questa cornice sono gridati delle anime stesse; si tratta di: Sulla quinta cornice espiano insieme le anime degli avari e prodighi, che giacciono in terra con le mani e i piedi legati: così come non volsero gli occhi, in vita, ai beni celesti, ora sono costretti a guardare in terra, come prima erano rivolti esclusivamente ai beni terreni; e così come non operarono il bene, ma si dedicarono esclusivamente al denaro, hanno le mani legate, quelle appunto che maneggiavano i soldi, e i piedi, in tal modo costretti all'immobilità. A guardia della cornice sta l'Angelo dell'astinenza, che canta la beatitudine Beati qui exuriunt iustitiam (cioè "Beati coloro che hanno fame di giustizia" o, secondo altre interpretazioni, "Beati coloro che hanno fame secondo la giusta misura"). Presso tutte le religioni, fin dai tempi più remoti, è diffuso il rispetto, il culto per i defunti. Il fuoco è un’immagine simbolica, biblica, molto usata nella Scrittura, perché serve a purificare, distruggere il male. Ciò accade nell'undicesimo canto del Purgatorio. Le tre Chiese: peregrinante, purificante, trionfante, rimangono strettamente unite come vasi comunicanti: i beni di una si riversano sulle altre. Ignorando il giorno e il momento della morte è necessario ascoltare l’invito di Gesù: "Tenetevi sempre pronti perché il Figlio dell’uomo verrà quando meno ve lo aspettate" (Mt 24,44). Allora ciascuno riceverà quello che gli è dovuto, secondo il bene o il male che avrà fatto nella vita". Purgatorio Francesco Gungui ecco la copertina e la descrizione del libro libri.tel è un motore di ricerca gratuito di ebook (epub, mobi, pdf) Libri.cx è un blog per lettori, appassionati di libri. Grande cantore del Purgatorio è stato il nostro massimo poeta Dante Alighieri. Nei Vangeli non c’è traccia... La mia è una domanda semplice semplice ma il dubbio mi stuzzicava da un po’. Superato il muro di fiamme, Dante e Virgilio incontrano un altro angelo, che invita i poeti a salire cantando Venite, benedicti patris mei: egli sta a guardia del Paradiso terrestre, ove giungono le anime che hanno compiuto l'espiazione dei loro peccati. I penitenti della sesta cornice sono i golosi, che corrono senza sosta sotto alberi carichi di frutti e sulle rive di limpidi ruscelli, che però non possono toccare: sono irriconoscibili per la loro magrezza, affamati e assetati; il contrappasso in questo caso è ovvio, e deriva direttamente dalla mitologia classica, in particolare dal celebre supplizio di Tantalo (descritto, fra l'altro, da Virgilio nell'Eneide). Risposta: 2 Sam 12, 13-18: “Allora Davide disse a Natan: "Ho peccato contro il Signore!". La pena più grande è l’attesa, la separazione dell’incontro con Dio, creatore di tutto e di tutti; con Gesù che ci ha ricolmati di grazie durante tutta la vita; con Maria Santissima nostra avvocata. Il peccato ci insidia costantemente, tanto che "se diciamo di essere senza peccato", dice S. Giovanni, "inganniamo noi stessi e la verità di Dio non è in noi". Pregare per le anime del Purgatorio è molto importante. L’esistenza del purgatorio, al di là dell’esasperata ricerca biblica in chiave probatoria, ci pare testimoniata dall’attualità quotidiana del nostro vivere terreno. Gli exempla sono pronunciati dalle anime stesse, dopo essersi scambiato un rapido bacio; sono: Espiano qui: Guido Guinizelli e Arnaut Daniel. Il vero problema è ciò che ci attende dopo la morte. "Qui rischi, sofferenze, dolori, pericoli, tentazioni, incertezze; là sicurezza della salvezza". - Articolo tratto dalla rivista Medjugorje Torino. Di conseguenza anche certi modi di dire: "Faccio qui il mio purgatorio, la mia vita è un purgatorio…" non riflettono la realtà della vera sofferenza di queste anime, che non è fisica, ma spirituale e consiste nella privazione della visione beatifica di Dio. Una seconda definizione viene dal Concilio Ecumenico Tridentino. Al termine dell’ultimo conflitto i reduci dai campi di concentramento erano impazienti di tornare a casa. L’esistenza del Purgatorio certifica l’esistenza del Paradiso, come meta cui tendere dopo la purificazione e dell’inferno come stato in cui si cade in assenza di pentimento e di fede nell’amore di Dio. La Chiesa ci suggerisce di fare sovente l’esame di coscienza e se ci troviamo carichi di qualche colpa, chiediamo sinceramente perdono. Gli exempla anche in questo caso sono pronunciati dalle anime stesse, e sono: Espiano qui: Papa Adriano V, Ugo Capeto e Publio Papinio Stazio. Nell'Antipurgatorio, formato da due balze, si trovano le anime dei negligenti, ovvero coloro che attendono di poter iniziare la loro espiazione. Nei giorni dall’1 all’8 novembre chi visita il cimitero e prega per i defunti può lucrare una volta al giorno l’indulgenza plenaria, applicabile ai defunti, alle condizioni di cui sopra. non è affatto citata. "Tutti noi", dice S. Paolo, "compariremo davanti al tribunale di Cristo per essere giudicati da Lui. L'"uso comune cristiano" gli attribuisce il senso di "uno dei tre regni dell'oltretomba, insieme all' inferno e al paradiso ". Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, ritornerò e vi prenderò con me, perché anche voi siate dove sono io" (Gv 14,2-4). Intravedono la gioia, la felicità che le attende nel Paradiso; una felicità superiore a ogni immaginazione. A guardia della cornice c'è l'Angelo della castità, che canta la beatitudine Beati mundo corde, cioè "Beati i puri di cuore". La certezza del premio ormai vicino fa parte della gioia che accompagna le anime durante il tempo della purificazione. La morte del cristiano è una partecipazione al mistero di morte e risurrezione del Signore Gesù, come membro del suo corpo mistico. L'esistenza del Purgatorio ha avuto una prima definizione dogmatica nel Concilio Ecumenico Niceno II, e in quello Ecumenico Fiorentino che precisa: "Definiamo che le anime dei veri penitenti, morti nell’amore di Dio, prima di avere soddisfatto, con degni frutti di penitenza, ciò che hanno commesso od omesso, sono purificate dopo la morte con le pene del Purgatorio e che riceveranno un sollievo da queste pene, … L’esistenza del Purgatorio, tra l’altro, attesta a noi cristiani, ciò che professiamo nel Credo, quando diciamo di aderire alla Comunione dei Santi, che unisce il cielo alla terra, in un sol Corpo Mistico, quello del Cristo redentore del mondo. Queste posizioni sul Purgatorio sono state sostenute dai sacri concili di Firenze, del 1439, e di Trento, del 1563, ma sono anche corroborate dalle testimonianze di decine di persone che parlano dell'esistenza di anime che cercano la piena comunione con Dio. Sovente la morte per chi soffre è una liberazione; per tante persone occorre più coraggio per vivere che per morire. La morte è la verità più sicura per ogni uomo, sia egli piccolo o grande, dotto o ignorante, ricco o povero. A Gesù che si è incarnato ed è morto in croce, è affidata la sentenza che fisserà la nostra sorte per tutta l’eternità. Si può lucrare l’indulgenza plenaria a partire dal mezzogiorno del 1° novembre a tutto il 2 novembre. Chi non ha provato il piacere di un difficile esame superato, di un tremendo pericolo scampato, di un premio conseguito a prezzo di tanti sacrifici? Natan rispose a Davide: "Il Signore ha perdonato il tuo peccato; tu non morirai. "Si sta molto meglio in Purgatorio che sulla terra" scrive S. Bernardino da Siena. Anche sul piano fisico non più lacrime, privazioni, sofferenze, dolori che hanno punteggiato la loro vita in questa "valle di lacrime". Al termine del mondo il grande giudizio finale per tutti: "Alla voce dell’Arcangelo, al suono della tromba di Dio, il Signore scenderà dal cielo e allora quelli che sono morti credendo in Lui risorgeranno… e da quel momento saranno sempre con il Signore" (Ts 1,16-18). Raccomandiamoci al suo sposo, S. Giuseppe, protettore della buona morte, al nostro Angelo custode, ai nostri Santi protettori. Essi sono: Espiano qui: Omberto Aldobrandeschi, Oderisi da Gubbio e Provenzano Salvani. Il Purgatorio è formato da una montagna a sette cerchi dove si espiano i setti peccati capitali: orgoglio, invidia, collera, pigrizia, avarizia, gola, lussuria. D'Arco S. Avalle, "L'età dell'oro", in "Dal mito alla letteratura e ritorno", Milano, Il Saggiatore, 1990. La liturgia esequiale onora il corpo del defunto in cui Dio è stato presente mediante la Grazia dei Sacramenti e spinge lo sguardo all’ultimo avvenimento della storia, quando Cristo tornerà glorioso per ridare vita ai corpi e renderli partecipi della sua gloria. Credere nel Purgatorio significa accettare con fede le decisioni conciliari. Questo sito è nato per far conoscere l'esistenza del Purgatorio e delle pene che soffrono le anime che sostano al suo interno. Nell'ultima cornice si trovano i lussuriosi, che camminano nel fuoco, tradizionale simbolo di amore e lussuria; sono divisi in due schiere, a seconda che abbiano peccato di amore secondo natura o di amore contro natura (sodomia): quando le due schiere si incontrano, i penitenti si scambiano un casto bacio sulla rapidità del quale Dante pone particolarmente l'accento. Questa pagina è stata modificata per l'ultima volta il 18 nov 2020 alle 12:15. Nel corso della storia molti hanno scritto sul Purgatorio, il luogo dove si trova, la sua durata, le pene a cui sono sottoposte le anime…. La preghiera per i morti Finora noi abbiamo supposto come ammessa da tutti l'esistenza del Purgatorio, ma siccome da molti non si crede purtroppo a questa verità, e i protestanti la considerano come una superstizione della Chiesa cattolica, bisogna fermarci alquanto sulle prove che stabiliscono questa verità, per trattare poi tutti i punti della dottrina cattolica riguardante il Purgatorio. Molti pensano che con la morte tutto sia finito. Il Purgatorio non è un luogo, ma un modo di vivere, voluto da Dio, per la purificazione e per la salvezza di quanti hanno residui di colpa da espiare. Grazie per la disponibilità Risposta del sacerdote Carissimo, 1. dire che nel Vangelo non c’è traccia del purgatorio … Per Gesù la morte è principio di salvezza, inizio di vita nuova, di appartenenza al regno dei cieli: "Io sono la risurrezione e la vita, chi crede in me non morirà in eterno" (Gv 11,25). "Le anime dei giusti", dice il Signore, "sono al sicuro nelle mani di Dio, nessun tormento li colpirà più… Dio li ha corretti con mano leggera, per dar loro una grande ricompensa… li ha purificati dalle scorie come si fa con l’oro, e li ha accolti come sacrificio". Ebbene, se ancora non conoscete l’incredibile segreto delle anime del Purgatorio, leggete quanto segue perché potrebbe cambiare le vostra prospettiva sulla vita. La Chiesa ha sempre creduto nell’esistenza del Purgatorio. Per molti è un preciso dovere di gratitudine per il bene ricevuto, dal dono della vita dai genitori, ai valori intellettuali, morali, materiali con cui ci hanno beneficato durante la vita.