sulla didattica a distanza - ABSTRACT - Domanda 01 Grado scolastico (Obbligatorio) Risposte 1.933 100% Salta 0 0% ... Uso piattaforme di didattica a distanza 1.209 4% Indico i compiti via chat o mail 1.05 93 % ... a "testare" la loro volontà di far fronte a situazioni che li Ma è così? La scuola è finita. In quest’ottica fare scuola a distanza significa dunque anzitutto stabilire e mantenere un contatto, continuando a coltivare quel senso di appartenenza ad una comunità educante che si struttura sui valori fondanti della nostra società e trova rispondenza nella funzione sociale esercitata dalla scuola e declinata nella nostra Costituzione. Testimonianza di Giulia Brilli, studentessa di Liceo Classico raccontata da Cristiana F. Toscano, […] radicalmente: si parla di lezioni telematiche a scuola – impensabile fino allo scorso anno, di DAD (Didattica a Distanza) e di problemi allo studio legati alla banda larga della propria connessione, chi l’avrebbe mai […], […] dico per i docenti, gli studenti si passano le dritte su come accorciare i tempi di studio con la didattica a distanza. Adesso i professori non hanno fiducia nei propri alunni perché è molto facile copiare. Ora più che mai ci stiamo accorgendo del valore educativo del rapporto docente discente, di quanto i nostri ragazzi abbiano bisogno di luce per il raggiungimento di quelle competenze che li aiuteranno ad affrontare la vita. I pregi della didattica a distanza sono, ovviamente, la comodità di poter gestire autonomamente lo studio e, devo ammettere, la libertà di poter dormire un po’ di più al mattino. Qualsiasi sia il mezzo attraverso cui la didattica si esercita, non cambiano il fine e i principi. Un primo poblema fondamentale della didattica a distanza è la mancanza di rispetto di alcuni professori. IC Don Milani di Vimercate (MB). Didattica a distanza, vademecum per docenti e studenti Undici tesi sulla didattica a distanza. Ma c’è chi ha problemi più semplici, come l’assegnare i compiti con Classroom, o il non saper convertire un file Word in PDF. In questi giorni ho assistito a tutta una serie di iniziative messe in campo dagli insegnanti del mio istituto, che fin dall’inizio si sono attivati per avviare forme di didattica a distanza in questa dimensione. Va valutata, va stimolata, va indirizzata certamente, ma ha valore anche per il solo fatto che sono i nostri pensieri che ci definiscono. Didattica a distanza – Italiano Classi terze della Scuola secondaria di primo grado. L’anno scolastico in presenza è finito. Tempi e modalità della didattica, stabiliti mesi prima, sono di colpo diventati inapplicabili ed è emersa in tutta l… Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. Didattica a distanza: funziona davvero? Ci sono, per esempio, professori che pretendono di fare tutte le ore della settimana che avevano a disposizione quando si andava fisicament… A tal proposito diremo che i professori hanno già tanto discusso del cambiamento, considerando che molti di loro – quelli che hanno più anni di lavoro alle spalle – hanno trovato estremamente complicato il meccanismo digitale che ovviamente (datasi la velocità di reazione all’emergenza) non è stato loro spiegato o introdotto in nessun modo. Webinar per la didattica a distanza a libera consultazione di docenti e … Senza proseguire oltre in un’elencazione che potrebbe riuscire infinita, concludo questa parte con una considerazione di ordine più spiccio – a ciascuno di noi, riandando con il pensiero agli anni della scuola, balza alla mente la figura di almeno un insegnante, uno, che ne abbia segnato l’esperienza come studente e come persona, del quale resta indelebile nel ricordo il valore di educatore attraverso la capacità di coinvolgere e lasciare segni duraturi. È inaccettabile che i professori si prendano la libertà di seppellirci di consegne quando più li aggrada. Dall’altro, confido che questa stessa esperienza induca a riflettere sull’imprescindibilità della lezione in presenza e sul ruolo fondamentale rivestito dalla scuola quale agenzia educativa essenziale fondata su professionalità spesso sottovalutate, costruite con fatica sul duplice fronte della competenza e della relazione umana. Cerchiamo di scoprire come si fa lezione virtuale ai tempi del coronavirus dal momento che l’emergenza lo impone.. Gli ultimi sviluppi sulla situazione del contagio in Italia hanno posto un problema serio per le scuole e il governo, con la ministra dell’Istruzione Azzolina, ha inizialmente deciso di chiudere tutte le scuole d’Italia fino al 15 marzo. Riflessioni, queste, particolarmente vere nel caso di alunni in difficoltà, cui a tutto ciò si aggiunge l’ineludibile necessità di una, – perché non a caso questo è il nome che contrassegna le aree disciplinari per tale ordine di scuola –  sta esplorando modalità di interventi a distanza che privilegino la relazione, il contatto e la dimensione ludica, come si legge ancora nell’ormai fin troppo citata. Nella consapevolezza che nulla può sostituire appieno ciò che avviene, in presenza, in una classe, si tratta pur sempre di dare vita a ‘un ambiente di apprendimento’, per quanto inconsueto nella percezione e nell’esperienza comuni, da creare, alimentare, abitare, rimodulare di volta in volta”. Ma io e miei compagni sentiamo il bisogno di essere ascoltati, di essere compresi, perché la nostra opinione va rispettata. Di fatto l’emergenza da epidemia Covid-19 ha messo la scuola italiana davanti ad una situazione nuova, del tutto imprevedibile e di difficile gestione, ovvero dinanzi alla sfida di proseguire nell’esercizio della propria funzione educativa attraverso l’erogazione della didattica in modalità alternative – senza preavviso, senza disporre dei mezzi né tantomeno dei tempi per acquisire piena coscienza dello stato di cose e programmare in qualche modo gli interventi indispensabili. Senza contare che alcuni docenti vorrebbero fare lezione anche nelle vacanze di Pasqua! Così, da un giorno all’altro le istituzioni scolastiche si sono trovate nella condizione di condurre l’ordinario nella straordinarietà senza soluzione di continuità attraverso una modalità inedita, nel tentativo di raggiungere gli alunni e le famiglie con una strumentazione spesso carente, piattaforme da selezionare ed attivare sulla base di presunte potenzialità didattiche tutte da sperimentare, competenze specifiche del personale docente non omogenee, disposizioni normative che volutamente lasciano spazio ad una libertà di interpretazione e di manovra che a priori contrasta con il criterio di sostanziale uniformità che di fatto da sempre governa scelte ed azioni della scuola pubblica a livello nazionale. Spero tanto che la società rivaluti la figura, spesso bistrattata, dell’insegnante. Nonostante tutto ciò, tuttavia, mi sento di prenderne in considerazione gli, che ritengo facciano largamente da contrappeso a quanto appena esposto. L’obiettivo, in particolare per i più piccoli, è quello di privilegiare la dimensione ludica e l’attenzione per la cura educativa precedentemente stabilite nelle sezioni”. Sì, perché la difficoltà nella partecipazione alle attività è inversamente proporzionale all’età degli alunni – in altre parole, tanto più piccoli sono gli utenti, tanto minore sarà la loro autonomia, con l’inevitabile conseguenza della necessità di mediazione da parte della famiglia, almeno per gli alunni della scuola dell’infanzia e della scuola primaria, con tutte le implicazioni del caso: genitori che hanno a disposizione un sola postazione dalla quale sono già magari in due a svolgere, a turno, famiglie per le quali  seguire due o tre figli nello svolgimento dei compiti assegnati a distanza diventa un vero e proprio lavoro senza che, è giusto considerarlo, siano spesso in possesso delle abilità specifiche per farlo. L’unica parte positiva che trovo nella didattica online per ora è la gestione più libera dell’orario. Una mancanza di rispetto che talvolta si rivolge anche ad altri professori. l’attivismo americano di Dewey e quello italiano con Maria Montessori ne sottolineano specifici aspetti sul versante educativo, lo strutturalismo americano con Bruner in prima linea ribadisce la centralità dell’allievo nella costruzione mentale della conoscenza attraverso l’esperienza. Adesso i nodi stanno venendo al pettine. I professori valutano la conoscenza degli argomenti, non la loro applicazione alla realtà. Prima di tutto, ci sono i fini enunciati più o meno esplicitamente nei vari DPCM di quello scorso mese di Marzo che difficilmente dimenticheremo, accompagnati dalla Nota 388 del 17/03/2020 sulla didattica a distanza – non sottovalutiamo mai il valore fondante dei fini, perché una qualunque istituzione che operi senza una meta è come un vascello in alto mare che fluttua cieco senza direzione. Gent. Come si legge nella Nota 388, “la Scuola ha il compito di rispondere in maniera solida, solidale e coesa, dimostrando senso di responsabilità, di appartenenza e di disponibilità, ma soprattutto la capacità di riorganizzarsi di fronte a una situazione imprevista, senza precedenti nella storia repubblicana, confermando la propria missione. La crescita umana in primis e culturale dei nostri giovani, rappresenta l’obbiettivo principale della nostra società troppo spesso sorda e accecata dal bene materiale e dalla competizione a fini economico-sociali. In un primo momento, la sensazione dominante è stata quella della confusione, amplificata anche dalle comprensibili ansie collegate all’emergenza in corso. E che, ci tengo a sottolinearlo, sta dimostrando la tutt’altro che scontata capacità di mettersi in discussione procedendo per tentativi ed errori, aggiustando il tiro, rivisitando una professionalità in molti casi ormai assestata su cifre consolidate da anni. Alcune note sulla didattica a distanza. In questo ritengo sia riposto l’enorme valore aggiunto di un ruolo, quello dell’insegnante, che non si esaurisce nell’esecuzione di un compito predefinito al pari di altre professioni, ma acquisisce significato nella misura in cui si connota come vera e propria missione in cui l’aspetto puramente tecnico e didattico non può in alcun modo prescindere da quello umano e relazionale. Un altro grande problema che riscontro nella didattica online è il sistema di valutazione, che è un problema già presente nelle nostre scuole anche prima dell’emergenza cornovirus. È un abuso di potere vero e proprio. Qualsiasi sia il mezzo attraverso cui la didattica si esercita, non cambiano il fine e i principi. In altre parole, quella capacità di affascinare attraverso la conoscenza, trasmettere amore per il sapere e contribuire a formare adulti responsabili e consapevoli. Seleziona una pagina. Utilizziamo i cookie per essere sicuri che tu possa avere la migliore esperienza sul nostro sito. L’amicizia vera esiste, ma riconoscerla spesso non è facile. Fino a qualche settimana fa in larga misura un’illustre sconosciuta, per la quale è già stato creato uno dei tanti acrostici (DAD) di gusto anglosassone che ormai da anni imperversano nell’orizzonte della scuola italiana e per certi versi riducono concetti, processi e procedure a tecnicismi linguistici che inevitabilmente attraverso l’insignificanza della forma svuotano i contenuti. Mi ha colpito molto una ragazza che non voleva riassumere 5 pagine di testo e quindi ha usato un […]. Pro e contro della didattica a distanza di giovannarandazzo (Medie Superiori) scritto il 04.04.20 Siamo in un periodo davvero complicatissimo, come lo ha definito il premier Conte: “il peggiore dopo la crisi del secondo dopoguerra”. Spesso accade che il valore di ciò che abbiamo venga apprezzato soltanto nel momento in cui se ne sperimenta la privazione. Questo aspetto credo rappresenti il punto focale attorno al quale tutta quanta la riflessione ruota. Questa situazione ci permette di gestirci autonomamente il nostro tempo. E che, ci tengo a sottolinearlo, sta dimostrando la tutt’altro che scontata capacità di mettersi in discussione procedendo per tentativi ed errori, aggiustando il tiro, rivisitando una professionalità in molti casi ormai assestata su cifre consolidate da anni. Ciò mi ha dato la misura di quanto preziose siano le energie di cui la scuola dispone, inducendomi ad una duplice riflessione con cui mi avvio alla conclusione delle presenti osservazioni. Percorso sulla cronaca; Progetto “Verbi in gioco” Otto, autobiografia di un orsacchiotto: attività didattiche; Percorso didattico su Anne Frank: biografia e diario; Liliana Segre – Percorso didattico e risorse; Il testo poetico; Percorso sulla gentilezza e non solo: impariamo a dare il giusto peso alle parole! Secondo noi studenti questo è il risultato di anni di disimpegno e disattenzione verso la scuola: le pensioni, le tasse, le strade sono i temi che hanno occupato la politica, ma la scuola mai. Il portale a sostegno della didattica digitale integrata, ... Mario Gineprini - Scrivere un testo argomentativo. 10:30-11:30 – Mario Gineprini, Scrivere un testo argomentativo; 12:00-13:00 – Strategie e trucchi per insegnare e imparare a distanza (in collaborazione con l’IS Polo Luciano Bianciardi) 13:30-14:30 – Thomasin Brelstaff, La certificazione di inglese; 15:00-16:00 – Andrea Maiello, Strumenti digitali per una didattica a distanza Ci sono docenti che, non fidandosi dell’attenzione dei propri alunni, chiedono loro (contro ogni norma) di tenere contantemente accesa la webcam per controllare visivamente i propri studenti. Da un lato, sono convinta che tutto quanto stiamo adesso vivendo farà crescere la nostra scuola, dotandola di una ricchezza nella molteplicità degli approcci didattici che nessuna riforma era finora stata in grado di attuare con tale repentinità e pervasività – perché, come si dice, facendo “di necessità virtù”, mai come in questi giorni la strumentazione informatica aveva rivelato le proprie enormi potenzialità nella veicolazione di contenuti e nella strutturazione di attività didattiche, finendo in mano ad un numero così elevato di insegnanti e di famiglie. È vitale cercare di chiarirsi le idee su quello che si può o non si può fare Pro e contro uso dei devices digitali nella didattica, tema Tema già svolto di italiano riguardante i pro e i contro l'uso dei devices digitali nella didattica, per scuola media. Dopo un mese di intensa attività per pianificare, costruire e realizzare webinar, materiali, video lezioni è forse giunto il momento […] di Stefano Stefanel. Così recita ancora la. In questa pagina si trovano diverse attività di Italiano da svolgere per le classi terze. Non c’è apprendimento senza una. Ciononostante, mi rendo conto di sentire la mancanza della normalità, della classe, dei compagni e perfino degli insegnanti. Save my name, email, and website in this browser for the next time I comment. Un lavoro del genere richiede molto tempo da entrambe le parti. Un primo poblema fondamentale della didattica a distanza è la mancanza di rispetto di alcuni professori. Ecco, mai come oggi il valore intrinseco della scuola è diventato straordinariamente evidente essendo per forza di cose costretti, almeno in parte, a rinunciarvi. Studenti e professori hanno carenze nel campo informatico: i primi perché a scuola non si fa informatica, e se si fa è così basilare da non essere produttiva; i secondi perché non hanno corsi di aggiornamento che implementano notevolmente la conoscenza delle tecnologie. Piaget docet, l’attivismo americano di Dewey e quello italiano con Maria Montessori ne sottolineano specifici aspetti sul versante educativo, lo strutturalismo americano con Bruner in prima linea ribadisce la centralità dell’allievo nella costruzione mentale della conoscenza attraverso l’esperienza. A fronte di tutto ciò, non è semplice né scontato che. Ognuno di noi studenti si ritrova a relazionarsi, in questi giorni, con alcuni docenti che che non solo non capiscono le esigenze e i limiti dei propri alunniin questa situazione ma spesso le ignorano totalmente. Tutto ciò persiste anche quando sono i dirigenti che sostengono le posizioni degli studenti, ma nulla sembra funzionare. Temi per la classe I media sulla Fiaba. Noi studenti discutiamo di queste problematiche ma i docenti spesso e volentieri sembrano non comprendere. Uno dei più grandi ha riguardato la scuola, che si è dovuta bruscamente riformare e letteralmente da un giorno all’altro ha dovuto fare i conti con le tecnologie digitali e con la didattica online. Riflessioni sulla didattica a distanza (DAD). Insegnante di italiano e storia classi prima, quarta e terza. Un esempio è la sezione moduli di G-Suite (una piattaforma google). Poco, però, si è chiesto invece sulle opinioni dei ragazzi, quelli più grandi. Come iniziare, riflessioni, materiali da cui attingere Questa è una violazione delle norme sulla privacy. In altre parole, quella capacità di affascinare attraverso la conoscenza, trasmettere amore per il sapere e contribuire a formare adulti responsabili e consapevoli. Così è facilissimo copiare. In questi giorni nel paese si è acceso un dibattito abbastanza vivace sulla riapertura delle scuole, in cui si sottolinea da molte parti, e molto giustamente, quanto sia importante anche la scuola come ambiente fisico, relazionale, ambiente anche di corporeità. Il grande pensiero filosofico occidentale è segnato come un filo rosso dall’idea dell’unicità  e della sacralità del rapporto che si crea tra allievo e maestro: basti pensare a Socrate, per cui il sapiente è colui che ha la consapevolezza di non sapere ed attraverso un faticoso processo quasi freudiano ante litteram è in grado di tirare fuori quella conoscenza che l’allievo ha riposta dentro di sé; per non parlare poi della concezione di Quintiliano, per il quale il rapporto maestro-allievo riveste un ruolo fondamentale nel processo di costruzione della conoscenza, o del ruolo del maestro come guida nella ricerca della verità rappresentata da Cristo nel De Magistro di Sant’Agostino; o ancora, della devozione di Dante che ricorda con affetto il proprio maestro Brunetto Latini, pur collocandolo all’Inferno per ben note ragioni di ordine politico, e comunque elevando al rango di guida il Maestro per eccellenza, Virgilio. di Sant’Agostino; o ancora, della devozione di Dante che ricorda con affetto il proprio maestro Brunetto Latini, pur collocandolo all’Inferno per ben note ragioni di ordine politico, e comunque elevando al rango di guida il Maestro per eccellenza, Virgilio. Didattica a distanza - Il testo argomentativo di Tiziana D'Alessandro, classi 3D - 3F Second. Per Scuola@Casa News, oggi Gino Roncaglia ci propone… didattica a distanza e didattica in presenza. La didattica è stata pensata sulla classe e ha dovuto tener conto delle difficoltà di connessione oltre al fatto che nelle famiglie il numero di device non è spesso sufficiente, in quanto, oltre la didattica a distanza, è in atto lo smart working di almeno uno dei due genitori. E ora? Prima di tutto, ci sono i fini enunciati più o meno esplicitamente nei vari DPCM di quello scorso mese di Marzo che difficilmente dimenticheremo, accompagnati dalla Nota 388 del 17/03/2020 sulla didattica a distanza – non sottovalutiamo mai il valore fondante dei fini, perché una qualunque istituzione che operi senza una meta è come un vascello in alto mare che fluttua cieco senza direzione. che ne abbia segnato l’esperienza come studente e come persona, del quale resta indelebile nel ricordo il valore di educatore attraverso la capacità di coinvolgere e lasciare segni duraturi. Temi per la classe I media sulla Favola. È possibile copiare a scuola, a casa ancor di più. L’acceleratore verso la società digitale L’insight che risolve l’enigma? Inoltre la mole di compiti è aumentata notevolmente. Le attività di didattica a distanza, come ogni attività didattica, per essere tali, prevedono la costruzione ragionata e guidata del sapere attraverso un’interazione tra docenti e alunni. 1° Feb 3, 2021 | Comunicati Stampa | Comunicati Stampa &nbs La Didattica a distanza è una Didattica digitale e dunque in questo momento (iniziato improvvisamente, ma destinato a durare a lungo) è l’unica possibile. E se ciò è vero per tutti, diventa fattore imprescindibile per gli alunni della scuola dell’infanzia e primaria – così, se una lezione in qualche modo tradizionale erogata a distanza può funzionare con gli alunni della scuola secondaria di primo e soprattutto di secondo grado, ove tale modalità è più vicina alla consueta strutturazione delle attività scolastiche, ben diverso è il caso degli alunni più piccoli, che hanno bisogno di “fare” – di sperimentare, manipolare, di osservare, classificare, ordinare, seriare e quantificare.