In fine, come intro duzione generale e come commento agli ultimi quattro capitoli (1 9-22), ho scritto "L 'Apocalisse di Giovanni e il compimento del Regno di Dio". E tutto questo è indubbiamente vero dal punto di vista dell’eterno Logos di Dio. E a motivo di cosa scannò lui? Quando troviamo in noi germi di peccato, non dobbiamo mettere in discussione il seme che viene da Dio, ma una risposta inadeguata al suo dono. 24 E l’osservante i suoi comandamenti in lui rimane ed egli in lui; e in questo conosciamo che rimane in noi: dallo Spirito che ha dato noi. 1 CAPO 14 - ANALISI. Ma si fa il peccato anche non amandolo, per debolezza. Se ne avverti la complessità aiutami a comprendere questa complessità. Un semplice si , che ogni giorno, ogni momento dobbiamo ripetere e rivolgere al Cristo, nostro Salvatore. L’amore verso il prossimo non verifica l’amore verso Dio, al contrario l’amore verso Dio verifica l’amore verso i fratelli. Commento alla prima Lettera ai Corinti Simon Bruno-Marie, 1999, ESD-Edizioni Studio Domenicano Non s’illuda di avere il dono dello Spirito e un cuore puro in virtù dello stesso spirito chi rifiuta quella correzione e purificazione  che passa attraverso l’osservanza della Legge, comandata dal Signore. Sono forse da poco affermazioni di tal genere? La prova è questa: che amiamo i nostri fratelli. Quando nella Scrittura si parla di salvezza innanzitutto si deve intendere la salvezza dello spirito. 13 E non meravigliatevi, fratelli, se il mondo odia voi. 21 Amati, se il cuore  non  accusa abbiamo fiducia presso Dio 22 e qualunque cosa chiediamo riceviamo da lui, perché osserviamo i suoi comandamenti e facciamo le cose gradite davanti a lui. Se tutto ti è chiaro nella Scrittura, buon per te: è una grazia del Signore. 1 Guardate quale amore ha dato a noi il Padre, così che figli di Dio siamo chiamati, e siamo. Il discorso della salvezza portata da Cristo si fa più complesso ed articolato, quando si passa dagli angeli, all’uomo. Chi odia il suo prossimo è un assassino. 23 E questo è il suo comandamento, che crediamo al nome del Figlio suo Gesù Cristo e ci amiamo gli uni gli altri, come ha dato comandamento a noi. Figlio di Dio, essere nato da Dio, significa per Giovanni essere uomo nuovo, chiamato a camminare per una vita nuova, imitando il Padre in una progressiva assimilazione e comunione con lui, che diventerà identificazione quando si vedrà a faccia a faccia. Chi non … 15 Ognuno che odia il suo fratello è omicida, e sapete che ogni omicida non ha vita eterna in sé rimanente. Dettagli Categoria: Vangelo di Giovanni Pubblicato Mercoledì, 27 Luglio 2011 13:51 Scritto da Cristoforo Visite: 9751 Commento al Vangelo di Giovanni. Ciò che è assolutamente vero per l’una lo è parzialmente per un’altra o addirittura del tutto irrilevante per un’altra ancora. Un cuore che si sente sotto accusa deve mettersi davanti al Signore e chiedere la sua consolazione e la sua luce. 19 E in questo conosceremo che siamo dalla verità, e dinanzi a lui persuaderemo il nostro cuore, 20 che se il cuore ci accusi, più grande è Dio del nostro e conosce tutte le cose. Perché ciò che appare così logicamente chiaro e comprensibile non appare poi così chiaramente  verificabile nella nostra esperienza quotidiana. Nolan A., Cristiani di diventa , ed. ... La prima lettera di Giovanni si presenta come la trascrizione di un'omelia riguardante lo stile di vita di colui che ha ricevuto il battesimo. Lo scritto. Commento su 1Gv 3,18-24 Collocazione del brano Nei capitoli 3 e 4 Giovanni ci ricorda le tre condizioni per vivere da figli di Dio. Ti vedi brutto e malandato sia nel corpo e nella psiche? Il cristiano che realizza tale amore “dimora nella luce” (v.10; Gv.14,23-24) e la sua conoscenza di Dio è norma di vita e uniformità nella condotta pratica alla Parola di Dio, principio attivo che rimane in noi e che dobbiamo osservare (Gv.5,38). Anche se nessuno sa quando si compiranno (Mt.24,36), i cristiani devono vivere in un clima di lotta e d’attesa (1 Tess.5,1-11; Ap.1,3; 3,11). Credere in Gesù significa fidarsi di lui, aprirsi a lui fino a lasciarsi trasformare in lui, accettandolo come modello di comportamento: “Io vi ho dato l’esempio affinché quello che ho fatto io lo facciate anche voi” (Gv.13,15). Gli chiude il proprio cuore, come dimora in lui l’amore di Dio? Un comandamento antico e sempre nuovo che dobbiamo “riscoprire” ogni giorno, per vivere nella luce, lottando contro le tenebre del “non amore”, che impedisce di vedere nel fratello un figlio di Dio, il volto stesso di Gesù che è “la luce del mondo”. Se invece, miei cari, il nostro cuore non ci condanna, noi ci possiamo rivolgere a Dio con piena libertà. In Lui non vi è peccato, perché non ha conosciuto il peccato. Ed è la fede nello stesso Cristo la garanzia di un amore verso i fratelli approvato dal Padre. Non c’è amato dal Padre che è nei cieli, che non sia anche figlio, non solo di nome ma anche di fatto. Nuovo non in senso assoluto, perché già la Legge ci comanda di amare il prossimo come noi stessi. Questo è il comandamento mio: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. 10 In questo sono manifesti i figli di Dio e i figli del diavolo: ognuno che non fa la giustizia non è da Dio e il non amante il suo fratello. Nuovo perché porta quest’amore alla sua espressione piena e definitiva. L’agire cristiano dimostra la nuova nascita. La vostra santità ormai conosce il sistema da noi tenuto nel commentare il Vangelo di Giovanni secondo il criterio della lettura continuata. In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: «Dio ha … Di. PREFAZIONE. Per una intelligenza piena ed edificante della Parola, ancora una volta, come nei Vangeli, in Paolo, ora anche in Giovanni, dobbiamo cercare di entrare nello spirito di un linguaggio che fa largo uso del paradosso. Se diciamo: Non abbiamo mai commesso peccato, facciamo di Dio un bugiardo e la sua parola non è in noi. Non intende e non può intendere se non lo Spirito di Dio che tutti giudica e che nessuno può giudicare. Diversamente l’anima è creata dal nulla ad immagine di Dio, ma indissolubilmente legata ad un corpo fatto con la terra e dalla terra. Non sempre e non necessariamente le cose stanno così. Gesù è l’eternamente obbediente alla volontà del Padre ed in quanto tale nessuna ombra di peccato può essere in Lui trovata. Tutto ciò viene dal mondo, non viene da Dio Padre. E qual è il peccato contro lo spirito Santo, se non quello che lo spirito creato compie nei confronti dello Spirito Creatore? Ovviamente questa impeccabilità non è una realtà già acquisita, ma una conquista personale, da realizzare giorno dopo giorno con sacrifici, rinunce, mortificazioni, facendo fruttificare quel seme che è la Parola e la grazia di Dio ricevuta nel battesimo e continuamente alimentata dalle innumerevoli grazie attuali che il Signore dona a chi crede in lui. Questa carità che deve animare tutta la nostra giornata, non è di parole, ma di fatti: se uno, vedendo il suo fratello in necessità. Gesù lo aveva affermato chiaramente: Io e il padre siamo una cosa sola (Gv.10,30), ponendo in evidenza l’intimità e l’identità di natura e di vita tra Padre e Figlio. Per certo san Policarpo (ca. Infatti è lo Spirito Santo il vostro maestro in tutto: egli insegna la verità e non la menzogna. E’ questa la salvezza che ci tocca qui ed ora, definitiva e risolutiva del nostro rapporto con Dio. Miei cari, non vi sto insegnando un comandamento nuovo: lo avete fino da quando siete di Cristo. Siamo creature nuove, perché fatte nuove dal Salvatore. Mentre l’odio è il segno che questo mondo è caduto nella morte ed è causa della propria rovina (v.15), l’amore per i fratelli ci inserisce nel regno della vita; per questo fine Gesù ha dato la sua suprema prova di amore (Gv.15,12-13; At.4,32). La vita che si deve perdere è unicamente quella che è data dalla carne e dal sangue. La “concupiscenza della carne” in pratica le tendenze cattive che sono nell’uomo decaduto ed incline al peccato, la “concupiscenza degli occhi” in altre parole le cupidigie che possono venire attraverso gli occhi, e la “superbia della vita” vale a dire l’atteggiamento di fiducia nei beni terreni, appartengono alla transitorietà. I cristiani invece sono di Dio e la loro superiorità è dono della fede ricevuta da Cristo che è nei credenti più potente di satana (v.4; Gv.12,31; 14,30; 16,11). Potremmo dire in spirito e verità. La nostra generazione ha scoperto il valore della creazione e l’impegno etico per la protezione delle creature e la liberazione dell’uomo. Perché mai Giovanni scrive che chi è nato da Dio non pecca, non può peccare, mentre anche un solo peccato attesta di per sé che siamo figli del Maligno? In questo è portato a compimento il secondo precetto della Legge antiva. Da questo abbiamo la certezza di essere uniti a Dio. Tra la certezza fondata del dono di Dio e dell’opera del Figlio suo sta la misura della nostra fede e la perseveranza in essa. Si fa rapina di ciò che non si possiede, oppure di ciò che si possiede in un tempo e per un tempo, soltanto in forma manchevole e deficitaria. Chi rimane nel Figlio Salvatore non pecca, perché in Lui non c’è peccato alcuno. La prima procede in tempi univoci ed in modi conformi, la seconda conosce tempi, modi , misure diversi. Se già fin d’ora siamo amati e figli di Dio, non si è ancora manifestato cosa saremo, cioè la portata, la realtà di una figliolanza eterna. Vangelo di Giovanni cap3. Sono indissolubilmente legati l’uno all’altro, ma non si possono identificare l’uno con l’altro. Chi porta odio nel proprio cuore verso il fratello non possiede l’amore che in quanto tale dona all’altro la propria vita; al contrario sottrae la vita all’altro, per farla propria. Chi rimane nell’osservanza dei  comandamenti di Dio in Lui rimane e Dio in lui. Non entreremo nella vita eterna con questo corpo e con questa anima, ma soltanto con lo spirito fatto pieno di Spirito Santo. Se peccato è innanzitutto disobbedienza e non ascolto della Parola di Dio data nella forma del comandamento, peccati sono tutti quegli atti che sono frutto del primo peccato. Da un lato vi sono i figli di Dio che fanno la giustizia ed amano il fratello, dall’altro i figli del diavolo che non fanno la giustizia e non amano il fratello. Fratelli non meravigliatevi se il mondo vi odia. Anche noi dobbiamo dare la nostra vita per i fratelli. E’ necessario uno spirito di preghiera perenne, per non essere travolti dagli attacchi del Maligno che insidia l’opera del Cristo e vuol mettere in discussione i doni che ci sono stati dati dal cielo. Consapevoli di essere amati dal Signore, rimossa ogni accusa nel nostro cuore in virtù dello stesso Cristo, abbiamo fiducia in Dio. Vi annunziamo la vita eterna che era accanto a Dio Padre e che il Padre ci ha fatto conoscere. Il cristiano, consacrato “dall’unzione ricevuta dal Santo”, nel battesimo e nella cresima, si lascia invece guidare dolcemente dallo “Spirito Santo di verità” che vive e opera in lui per mezzo di Gesù Cristo. La fede incipiente dell'autentico Giudaismo e la sua necessità di rinascere dall'alto. Cosa infatti darebbe un uomo in cambio della sua anima?”. Prima Lettera di Giovanni 2:3 Nuova Riveduta 2006 (NR06) Da questo sappiamo che l’abbiamo conosciuto: se osserviamo i suoi comandamenti. Perché quello che noi avvertiamo nel nostro cuore non sempre corrisponde a verità. In questo modo possiamo riconoscere se uno ha lo spirito della verità o lo spirito della menzogna. Delle tre lettere attribuite all’apostolo Giovanni, la Prima è forse l’ultima ad essere stata scritta e, con ogni probabilità, è successiva, come data, anche alla stesura del Vangelo, stando alla situazione delle comunità che essa riflette. Chi non conosce il Cristo Figlio di Dio, rimane ancorato ad un’altra conoscenza, che è quella dell’Antico Maligno, detto anche Diavolo. Chi rifiuta la Chiesa, rifiuta Cristo, vive nelle tenebre e della menzogna. Perché se la verità è semplice, semplice l’uomo non è. L’uomo è creatura complessa formata da molteplici dimensioni, all’origine in perfetta armonia l’una con l’altra, dopo il peccato dissociate l’una dall’altra. Di gloria in gloria. Il cristiano vive nel mondo, ma sa che il mondo passa (1 Cor.7,31). E tali siamo. In lui non c’è peccato. Amo per poter conoscere (cc. Non si ama più il prossimo come se stesso, come l’altro a cui è dovuto un amore pari a quello che portiamo per il nostro io, ma si pone in lui e si rivolge a lui la totalità del nostro amore. 6 Ognuno che rimane in lui non pecca: ognuno che è peccante non ha visto lui né ha conosciuto lui. Solo svuotando il cuore dall’amore del mondo, dalla bramosia di possesso dei suoi beni caduchi, possiamo riempire il cuore d’amore di Dio e dei fratelli. Affermazione forte, che non può essere messa in discussione. Dettagli Categoria: Prima lettera di Giovanni Pubblicato Sabato, 30 Luglio 2011 08:15 Scritto da Cristoforo Visite: 8385 Cap 3 1 Guardate quale amore ha dato a noi il Padre, così che figli di Dio siamo chiamati, e siamo. 2 Carissimi, noi fin d'ora siamo figli di Dio, ma cio' che saremo non e' stato ancora rivelato. Figli miei, vi scrivo queste cose perché non cadiate in peccato. Con il peccato d’origine si crea una dissociazione fra le varie dimensioni , che non si trovano più in armonia l’una con l’altra, ma una divise l’una dall’altra. Altro è fare peccati, altro è vivere in uno stato di peccato. La fede nel Salvatore rende pienamente attuale e reale  in noi ciò che è chiesto dal primo e più grande comandamento. Non solo a parole o con bei discorsi. 14 Noi sappiamo che siamo passati dalla morte alla vita, perché amiamo i fratelli. Quel che già da ora ci è dato sapere è che saremo simili a Lui. Soltanto il Signore conosce come stanno realmente le accuse. Se invece riconosciamo pubblicamente i nostri peccati, Dio li perdonerà, perché egli mantiene la sua parola. Eppure, il comandamento che vi sto insegnando è anche nuovo, perché la notte sta per terminare e già risplende la vera luce. Se possiamo esistere come lui esiste, essere trasformati con lui, possiamo anche affermare che siamo in lui. Noi invece apparteniamo a Dio; chi conosce Dio ascolta la nostra testimonianza, chi non appartiene a Dio non ci ascolta. E qual è la nostra reazione ed il nostro modo di sentire di fronte a persone malate e disabili, profondamente colpite nel corpo e nella psiche? Per avere la vita non basta dunque un qualsiasi amore verso Dio e verso il prossimo: dobbiamo avere quello  effuso nei nostri cuori,   dall’ultimo soffio  del Cristo, allorchè appeso in Croce morendo “rese lo Spirito”. La prova che uno ha lo spirito di Dio è questa: se riconosce pubblicamente che Gesù è il Cristo che si è fatto uomo, ha lo spirito di Dio. La Parola che dà la vita esisteva fin dal principio: noi l’abbiamo udita , l’abbiamo vista con i nostri occhi, l’abbiamo contemplata, l’abbiamo toccata con le nostre mani. Nessuna opera del Maligno può essere distrutta se non in virtù del Figlio di Dio, a noi manifestato nella carne. Non sono opera del tutto oziosa ed inutile? Voi sapete che deve venire un anticristo. La vita è onnicomprensiva di tutte le dimensioni dell’anima: c’è anche una vita come quella degli angeli e degli uomini dopo la morte che si riduce alla sola realtà spirituale. Giova sottolineare però che soltanto lo spirito è di per sé fondante la creatura ed ogni creatura. 13- 17). In quanto alla nostra anima o psiche e al corpo materiale, scenderanno nella polvere, in attesa della risurrezione ultima. “L’amante la sua anima la perde, e chi odia la sua anima in questo mondo custodirà essa per la vita eterna”. “Chiunque infatti vuole salvare la sua anima la perderà; chiunque invece perderà la sua anima a causa di me e del vangelo la salverà. Eppure sembra proprio che tutto il nostro interesse e la nostra preoccupazione  siano per il corpo e per l’anima, intesa come psiche? . Figli miei, è giunta l’ultima ora. Perché a volte siamo tentati di mettere in discussione l’autenticità della nostra fede. La conoscenza di un dovere che non diventi impegno coerente di vita, ci rende colpevoli. Il comando di Dio che è annunciato dagli Apostoli non è affatto una novità rispetto a quanto già detto al popolo eletto. Soltanto di conseguenza e di riflesso diventa peccato contro l’uomo. L’anima ed il corpo materiale rappresentano un di più del dono di Dio, un allargamento del dono primitivo ed essenziale fatto agli angeli. La Lettera di Giacomo è una delle lettere cattoliche (nel senso di "lettere universali") del Nuovo Testamento, tradizionalmente attribuita a Giacomo il Giusto e datata attorno al 50.Gli studiosi di critica biblica propongono diverse attribuzioni - tra le quali la maggiormente diffusa è quella pseudoepigrafica - e ne collocano la datazione alla fine del I secolo, tra il 70 e il 100. E chi è mai l’unico eterno giusto se non L’eterno Figlio suo? 13 E non meravigliatevi, fratelli, se il mondo odia voi. 8 colui che fa il peccato è dal diavolo, poiché dall’inizio il diavolo pecca. Per questo il mondo non ci conosce: perché non ha conosciuto lui. Perché discorsi così di tal fatta? Incerta e soggetta ad attacchi dal Maligno può essere la nostra coscienza riguardo alla salvezza che è già data: ha bisogno di essere confermata e confortata dal Cristo. A voi, padri, io dico: voi conoscete colui che esiste dal principio. Siamo i suoi testimoni e perciò vene parliamo. Il nostro rapporto d’interiorità con Dio deve essere capito alla luce del rapporto d’interiorità trinitario. Chi ha un padre non vero, non è vero figlio. Perché le opere di Caino erano cattive e quelle di Abele erano buone. Kung, Tornare a Gesù , ed. Tra l’essere perfetti come Dio e l’essere malvagi come il Maligno, ci sta anche l’uomo che è entrato in un cammino di salvezza, ma procede a stento e a ritroso ed ogni giorno, ogni momento deve chiedere a Dio perdono per il proprio peccato ed invocare il suo aiuto e la sua protezione. Dire che l’uomo è salvato e redento dal Cristo è dire tutto e dire niente, perché l’uomo non è unità semplice ma unità complessa formata da spirito, anima, corpo. A questa intimità, vera comunione di vita con Dio, sono chiamati tutti i credenti purché accettino la verità rivelata. 3. Tradurre la parola psichè  con vita è una forzatura ed un errore. Se non lo riconosce non ha lo spirito che viene da Dio, ma quello dell’anticristo. La Parola di Dio non è tanto un messaggio culturale, quanto una proposta di vita. A questo punto forse ci è dato comprendere qualcosa di più del discorso di Giovanni. Un sì o un no di portata eterna, di cui neppure possiamo intendere il modo secondo cui tale assenso o dissenso si attualizza. Note generali al cap. L’autore ha, infatti, seguito un criterio nello scrivere, che a noi riesce difficile comprendere, ma che è tipicamente orientale. Uno spirito risorto a vita nuova nella sua assoluta semplicità, in questa semplicità per un tempo ed in un tempo vedrà la gloria di Dio come la vedono gli angeli. Prima Lettera ai Corinti 2004, Centro Volontari Sofferenza; Critica straniera. (v.22). Certamente chi è nato da Dio non ama il peccato. Allora non avremo più paura davanti a Dio. Solo l’amore autentico ci salva, ci comunica la vita, dopo aver distrutto la morte (v.14; Gv.5,24). Perché mai tutto il discorso di Giovanni è incentrato sull’amore? Ode (Se solo ogni uomo ti avesse cercato…), Riflessioni sulla spiritualità del cristiano. Se ha senso perdere la propria anima, macchiata e rovinata dal peccato, è un controsenso perdere il proprio spirito che è struttura fondante e portante la vita, al punto che può stare da solo senza anima e senza corpo materiale. Chi commette il peccato va contro la legge di Dio, perché peccare vuol dire mettersi contro la sua volontà. E’ importante comprendere lo stretto legame tra il peccato contro Dio e quello contro l’uomo. E  qual è il comandamento del Padre che porta a compimento ogni comandamento riguardo al suo nome? La vita si è manifestata e noi l’abbiamo veduta. Meglio l’umile confessione,  e la  supplica insistente perché Dio abbia pietà di noi. 1. Ci sono peccati che di per sé non comportano un giudizio di eterna condanna da parte di Dio, sono da Lui perdonati e non una sola volta e non in un solo tempo: basta l’umile confessione. E’ una dolorosa esperienza dei fedeli di Cristo conoscere che la volontà di Dio permette che satana trovi spesso i suoi strumenti proprio all’interno della comunità ecclesiale. Non ci si esprime in modo paradossale se non per confutare e confondere chi  giustifica affermazioni e conclusioni sbagliate. Allora non facciamo come Caino: egli apparteneva al diavolo e uccise Abele suo fratello. Parlare di predestinazione, di prescienza per quel che riguarda il nostro proprium  spirituale è sbagliato e biblicamente infondato. Proprio l’ambiente cui essa si rivolge ci aiuta a comprendere quale sia il suo interesse fondamentale e perché la possiamo considerare una lettura in tutto adatta a questo tempo. Giovanni 3 - Capitolo 1 Saluto [1] Io, il presbitero, al carissimo Gaio, che amo nella verità. Fino ad ora parziale è il nostro vedere, perché parziale è il dono dello Spirito Santo. Noi abbiamo capito che cosa vuol dire amare il prossimo, perché Cristo ha dato la sua vita per noi. 156 13 20MB Read more Al contrario può essere motivo di scoraggiamento in chi non vede in sé i segni della nuova vita; ancor peggio per chi confidando in una fatalistica predestinazione non vuol vedere e confessare i propri peccati. Ma finché dimora in questa carne mortale, è nella possibilità di peccare. Voi sapete che Gesù è venuto tra noi per togliere di mezzo il peccato. Voi sapete che Gesù Cristo compie la volontà di Dio. La ragione per cui il mondo non ci conosce è perché non ha conosciuto lui. Ci possono essere momenti di scoraggiamento di fronte all’evidenza del peccato; vanno superati confessando umilmente la propria colpa e chiedendo la forza per rialzarsi ed andare avanti. Non c’è vero figlio che non assomigli al Padre suo, non ci sono occhi eterni donati alla creatura se non perché possano vedere il volto del Creatore. Se uno ha di che vivere e vede un fratello bisognoso, ma non ha compassione e non lo aiuta, come fa a dire: IO amo Dio? L’ubbidienza (v. 3-6) e l’amore per i fratelli (v. 7-11) sono le due prove che la vita è in noi. 24 E l’osservante i suoi comandamenti in lui rimane ed egli in lui; e in questo conosciamo che rimane in noi: dallo Spirito che ha dato noi. 11 Poiché questo è l’annuncio che udiste dall’inizio: che amiamo gli uni gli altri, 12 non come Caino che era dal maligno e scannò suo fratello. Dopo il criterio negativo di comunione (1,5-2,22): “non peccare”, Giovanni presenta quello corretto: l’osservanza dei comandamenti, dei quali il centro è la carità verso Dio (vv.3-6) e verso il prossimo (vv.8-11). Nulla di fatale e di assoluto nella nostra fede, dobbiamo sempre metterla in discussione e rimetterla nelle mani di Dio, perché si prenda cura di noi. Invece, se viviamo nella luce come Dio è nella luce, siamo uniti gli uni con gli altri e la morte di Gesù, il Figlio di Dio, ci libera da tutti i nostri peccati. Ma se non basta la nostra coscienza e non basta neppure il Cristo, ancora di più ci è stato donato lo Spirito Santo: garanzia ultima, definitiva e indiscutibile della vita nuova operata in noi dalla fede in Cristo. Senza la fede in Cristo si rimane in uno stato di morte. Se rimane in voi quel che avete udito da principio, anche voi rimerete nel Figlio e nel Padre (v.24). È giusto chi fa la giustizia, cioè chi obbedisce a tutto ciò che è volontà di Colui che è Giustizia. Scrivo a voi, giovani: voi avete sconfitto il diavolo. Carne, come materia, sangue, come psiche, ovvero come principio vitale che è indissolubilmente legato alla stessa materia. Prima lettera di Giovanni 4:7-21 NR94 Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, perché l'amore è da Dio e chiunque ama è nato da Dio e conosce Dio. Del posto che questo capitolo occupa, in rapporto coi discorsi che lo precedono, e con quelli che lo seguono.Non pochi critici, fondandosi sulle ultime parole di questo capitolo: "Levatevi, andiamocene di qui", dividono in due discorsi il contenuto dei cap. Una fede pienamente adeguata al dono del Salvatore esiste soltanto come reale possibilità offerta da Dio all’uomo. Se pur crede di avere la fede, è una fede falsa non radicata nell’obbedienza alla sua Parola, ma nella disobbedienza. Quando è trovato in noi un amore vero verso i fratelli, abbiamo semplicemente la conferma che è nato in noi l’uomo nuovo e che siamo realmente passati alla morte alla vita, non solo a  parole , ma di fatto. Una fede in Cristo Salvatore, che non sia anche fede nella risurrezione dei morti e nella restaurazione di cieli nuovi e terra nuovi, è monca. Chi è figlio è detto anche amato, e chi è detto amato lo è solo in quanto figlio. Chi ama suo fratello rimane nella luce, e non coree pericolo di inciampare. Io non vi scrivo: Voi non conoscete la verità. Il resto fa da corollario e da cornice. E chi può accontentarsi di una spiegazione semplice, quando di semplice non c’è assolutamente nulla? Sul commento dei primi t re capitoli dell'Apocalisse (1-3) ho scrit to de gli articoli dedicati alle "Sette lettere". Questa misteriosa ma vitale unione con Dio è l’inizio della realizzazione della “vita eterna” tante volte promessa da Gesù: Dio ha tanto amato il mondo che ha sacrificato il suo Figlio unigenito, affinché ognuno che crede in lui, non perisca ma abbia la vita eterna (Gv.3,16). Confida nella misericordia di Cristo Salvatore. “Chiunque cercherà di risparmiare la sua anima la perderà, chiunque invece la perderà conserverà essa in vita”. Redazione - 2 Gennaio 2021. Un corpo ed una psiche malati sono indubbiamente una croce, ma è una croce sorretta dal Cristo, confortata e fatta lieve dalla presenza dello Spirito Santo, Il consolatore come lo chiama Gesù. Saremmo tentati di dire con tutto il cuore, con tutta l’anima, con tutte le forze. Il valore della nostra vita risiede e aumenta nel fatto che siamo figli, salvati dal Padre che ci ama e che ci dà fiducia.