Il 6 gennaio fu presa San Vittore e il 12 Cervaro, l'ultimo paese antecedente Cassino, mentre l'ultima altura che si ergeva di fronte al monastero, il monte Trocchio, fu raggiunta il 15 dal 3º Battaglione del 168º Reggimento dei "Red Bull": durante la scalata gli uomini trovarono solo postazioni tedesche vuote. La mancanza di fantasia operativa nei comandi alleati facilitò il compito dei difensori, i quali potevano ora contare sulle truppe più combattive dell'esercito tedesco plasmate nel fanatismo e nel credo nella causa hitleriana, ma anche da uno spirito di corpo e da un addestramento superiore alla media[135][161]. Nonostante il contrattacco tedesco a Salerno arrivasse a un passo dal ributtare in mare gli Alleati, le truppe della 5ª Armata del tenente generale Mark Clark resistettero tenacemente e dopo dieci giorni di furiosi combattimenti poterono incominciare la loro avanzata verso nord. La difficile situazione ebbe una clamorosa conferma il 2 marzo, quando il generale Kippenberger calpestò una mina su monte Trocchio e perse entrambi i piedi; inoltre, il maltempo persistente contribuì a ostacolare la già precaria distribuzione dei rifornimenti e, addirittura, i soldati appostati sulle linee più elevate e più esposte alla pioggia torrenziale non poterono godere né di ripari, né di pasti caldi per giorni interi[130]. Il piano prevedeva l'attacco della 34ª Divisione contro la parte settentrionale dell'abitato di Cassino in contemporanea all'assalto diretto contro il massiccio di Cassino, affidato ai francesi, che avrebbe portato a un aggiramento da destra delle linee tedesche. A ogni modo furono evacuati anche gli sfollati presenti a Montecassino, fatta eccezione per tre famiglie troppo malate, Diamare e una mezza dozzina di monaci, tra cui l'abate Martino Matronola. Da parte alleata Cassino divenne il soccorritore di Anzio, invece di essere Anzio a contribuire a creare le condizioni per uno sfondamento a Cassino. Inoltre centinaia di bombe furono rilasciate per errore su Venafro, Isernia, Pozzilli, Montaquila e Cervaro causando decine di morti tra la popolazione civile[141]. I resti della 71ª Divisione tedesca, anch'essi in piena ritirata, si stavano ritirando verso Esperia. Tutto ciò si rifletté sotto il profilo dei rifornimenti che i soldati tedeschi potevano avere sul fronte di Cassino. Kesselring si decise quindi a fare tutto il possibile per bloccare l'avanzata francese intorno all'estremità meridionale della linea Hitler e salvare quindi la 10ª Armata, ordinando alla 26ª Divisione panzer di abbandonare la sua posizione di blocco sui colli Albani e dirigersi verso la zona di Pico-Pontecorvo alla massima velocità[235]. Si formarono enormi ingorghi; in media una divisione corazzata a pieno organico comprendeva 700 carri armati medi, 300 mezzi blindati, 50 cannoni semoventi, 2 000 semicingolati e 10 000 tra camion e trattori pesanti, e le divisioni che dovevano passare nel ristretto spazio della valle del Liri erano tre[238]. Ben presto i soldati si trovarono separati nei rispettivi plotoni, ma ciò non impedì loro di continuare a combattere avanzando verso il monastero. Gruenther contattò Clark e tutti i comandi di terra statunitensi, nessuno dei quali trovava giustificato quel bombardamento[97][98]; il generale Keyes, anzi, ammonì a non procedere con il bombardamento perché il monastero distrutto avrebbe accresciuto il suo valore militare, in quanto i tedeschi si sarebbero sentiti liberi di farne una barricata[99]. Le prime due battaglie, che Le postazioni tedesche espugnate furono molte, ma quando spuntò il giorno i polacchi si trovarono su pendii esposti impossibilitati a proseguire o indietreggiare, a ricevere rinforzi o rifornimenti e a evitare il fuoco dei tedeschi. Kesselring affidò il settore adriatico al tenente generale Friedrich-Wilhelm Hauck, comandante della 305ª Divisione, che oltre a quanto restava della sua unità disponeva della 334ª Divisione di fanteria e della 114ª Divisione Jäger – truppe di second'ordine – con le quali dovette tenere circa 95 chilometri di fronte[213]. Questa avanzata avvenne però molto lentamente a causa del terreno, ma anche perché davanti a loro vi erano numerosi campi minati, estese demolizioni e azioni di retroguardia[240]. Quando Cassino fu espugnata la sua 1ª Divisione motorizzata stava avanzando lungo la sponda meridionale del Liri e aveva raggiunto la linea Hitler a sud di Pontecorvo. A differenza degli indiani che li avevano preceduti, i polacchi ebbero tutto il tempo di rifornire le loro posizioni, e le strade di accesso al massiccio di Cassino furono migliorate consentendo ad alcuni carri armati di raggiungere posizioni d'appoggio. Nessuno dei due contendenti riuscì a sopraffare l'altro: i tedeschi rimasero aggrappati alla Gustav nonostante la minaccia portata nelle retrovie, e gli Alleati neutralizzarono il grosso concentramento di forze ad Anzio dando inizio a un periodo di guerra di logoramento che impose l'invio in Italia di sempre maggiori risorse per raggiungere obiettivi, definiti da Jackson «illusori», che peraltro ritardavano ad arrivare[253]. Il 12 febbraio Alexander mise insieme il Corpo d'armata neozelandese al comando del tenente generale Freyberg e lo mise a disposizione della 5ª Armata: la grande unità era formata dalla 2ª Divisione neozelandese al comando del maggior generale Howard Kippenberger, dalla 4ª Divisione indiana del maggior generale Francis Tucker (che il 6 febbraio, per questioni di salute, cedette il comando al pari grado Harry K. Dimoline), dalla 78ª Divisione fanteria britannica al comando del maggior generale D.C. Butterworth (giunta al fronte solo il 17 a causa della neve che cadeva sul versante adriatico) e rimpiazzò temporaneamente il II Corpo d'armata statunitense[95]. Oltre alle numerose vittime causate dal fuoco di entrambi gli schieramenti, una delle cause di morte tra i civili di Cassino fu la malaria, malattia che si era propagata a causa dell'inondazione provocata dai tedeschi della vallata del Rapido, che con tutti i cadaveri di animali ed esseri umani si era riempita di zanzare. Poi alle 11:00 il silenzio fu sconquassato dal ruggito dei 1 600 cannoni che aprirono il fuoco contemporaneamente, e per quaranta minuti le artiglierie martellarono le postazioni tedesche con un fuoco di sbarramento imponente[219]. Tutti i punti più evidenti per l'attraversamento del fiume furono pesantemente minati e presidiati da solidi avamposti protetti da reticolati, ma a preoccupare i comandi tedeschi fu soprattutto la precaria situazione strategica della 94ª Divisione la quale, priva di carri armati e artiglierie da montagna, era stata costretta a posizionare le sue batterie nella piana tra il Minturno e Gaeta oppure nella valle dell'Ausente: dato che la fanteria tende sempre a ripiegare verso le postazioni di artiglieria, una ritirata avrebbe assunto direzioni divergenti causando la rottura della divisione e del fronte[54]. Cimitero di guerra polacco Monte Cassino General overview of the Polish Military Cemetery at Monte Cassino. Il generale von Senger fu costretto a creare diversi capisaldi piuttosto che una linea continua di posizioni[132] e diminuire l'organico delle compagnie in prima linea, in modo tale da scaglionare in profondità gli uomini e mettere insieme riserve[133]. Il fango, il terreno impervio, la mancanza di strade adatte agli enormi convogli di rifornimenti, il maltempo e la sistematica distruzione messa in atto dai tedeschi avevano quasi completamente bloccato le armate alleate in Italia, e la resistenza tedesca lungo i vari capisaldi che anticipavano la Gustav crearono un teatro di combattimento molto simile alla guerra di posizione del primo conflitto mondiale. Il 13 una brigata della 4ª Divisione indiana diede il cambio all'esausta 34ª Divisione sulla "testa di Serpente" non per continuare l'attacco, bensì per consolidare le posizioni. Freyberg mantenne come obiettivi il monastero e la statale nº 6 ma organizzò l'offensiva perché calasse da nord, verso la città di Cassino e la collina del Castello (Rocca Janula) che sorgeva tra il monastero e la città stessa; difatti le sconfitte patite a Sant'Angelo, alla stazione e l'ancora inondata valle del Rapido forzarono la selezione di questa direttrice, l'unica percorribile per i mezzi corazzati. Le difficoltà che incontrò la 78ª Divisione ad attraversare i ponti ancora sotto il tiro dell'artiglieria tedesca indussero i comandi britannici a rinviare l'attacco al 18 maggio. austriaco Schlegel, al comando della divisione Panzer Göring. l’intera mattinata del 15 febbraio, fino ad essere ridotta ad un ammasso Se la campagna italiana da poco intrapresa fosse stata affiancata da altre offensive in tutta la regione del mar Mediterraneo, costringendo la Germania a difendere anche la costa meridionale francese, i Balcani e la Grecia, l'equilibro sarebbe stato ancora più favorevole. Dopo esser riuscito a trasportare le forze d'occupazione di Sardegna e Corsica (circa 40 000 uomini) verso l'isola d'Elba, Livorno e Piombino[34], il generale von Senger und Etterlin fu promosso l'8 ottobre a comandante del XIV Corpo corazzato e perciò divenne il responsabile principale del cruciale settore occidentale della Linea Gustav, coincidente per estensione a quello della 5ª Armata statunitense. La battaglia per la linea Hitler fu quindi vinta prima di essere incominciata, ma non nel settore dove Alexander si aspettava. Le migliori offerte per LE QUATTRO BATTAGLIE DI CASSINO OSPREY PUBLISHING LE GRANDI BATTAGLIE WW2 sono su eBay Confronta prezzi e caratteristiche di prodotti nuovi e usati Molti articoli con consegna gratis! Le forze polacche che combattevano a Montecassino riconquistarono le rovine dell'Abbazia e issarono una bandiera polacca il 18 maggio, per segnalare la vittoria. A loro volta gli Alleati bombardavano legittimi obiettivi militari, come i depositi delle stazioni e i magazzini dei rifornimenti, ma lo fecero con la precisione che gli strumenti dell'epoca consentivano, suscitando così anche indignazione tra la popolazione[189]. Soprattutto i possenti capisaldi di monte Sambucaro e monte Camino a nord e a sud della Casilina erano ancora in possesso delle forze di Kesselring e l'arrivo della 26ª Divisione corazzata e della 29ª Divisione granatieri corazzati, subito spiegate per puntellare il corpo corazzato, rialzarono il morale delle truppe di tutto il corpo[20]. e a partire dal 15 febbraio dello stesso anno, furono deludenti per le Ogni stazione, ponte, officina per riparazione delle locomotive e treno parcheggiato erano obiettivi, e a metà aprile gli Alleati avevano ormai bloccato tutte le linee per Roma, sicché i rifornimenti dovevano proseguire da Firenze a Roma su camion. Le forze del generale di corpo d'armata Fridolin von Senger und Etterlin in quel settore erano particolarmente vulnerabili: la 5ª Divisione da montagna proveniente dal fronte russo, che aveva appena dato il cambio alla 305ª, non si era ancora ambientata all'aspro terreno montagnoso del centro Italia e le divisioni di Juin si rivelarono più combattive del previsto. Il bombardamento, anzi, prese del tutto alla sprovvista gli indiani e alcune loro compagnie, ancora stanziate in vista del monastero, riportarono perdite a causa degli ordigni. «Avevo piena fiducia in questa fortissima posizione difensiva naturale» scrisse Kesselring a proposito della linea d'Inverno «e speravo, tenendola per un certo periodo di tempo, magari fino a Capodanno, di poter rafforzare nella sua retrovia la linea Gustav tanto che gli inglesi e gli americani ci si sarebbero spezzati i denti»[17]. Il feldmaresciallo Kesselring ipotizzò che Alexander non avrebbe nuovamente provato uno sfondamento frontale contro la Gustav; considerata la prevalenza navale alleata, credette molto più plausibile un nuovo tentativo di sbarco a nord di Roma. Kesselring, deciso a resistere a oltranza e consapevole che la "linea Senger" che correva qualche chilometro dietro Cassino e bloccava l'accesso alla valle dell'Ausente non era ancora pronta[57], aveva approvato la richiesta e inviato la 29ª e la 90ª granatieri corazzati a sostegno del XIV Panzerkorps[58]. Montecassino, che entrò a far parte delle mire degli alleati in quanto Vol. Gli strateghi della 5ª Armata pensavano così di distogliere forze tedesche dal fronte principale e, allo stesso tempo, contavano di spezzare la Gustav ricongiungendosi con il VI Corpo d'armata di John Lucas sbarcato tra Anzio e Nettuno. Fin dai primi giorni di febbraio Freyberg aveva avvertito il generale Clark che forse sarebbe stato necessario «buttare giù» il monastero e, il 12, presentò ufficialmente la richiesta dopo aver ricevuto diverse testimonianze circa la presenza di osservatori tedeschi nell'abbazia. Il controllo di questo mare fu di vitale importanza per l'invasione dell'Europa e per garantire un'altra rotta di comunicazione con l'Unione Sovietica. Per tutta la sera dell'11 maggio, l'artiglieria alleata continuò con il suo solito bombardamento delle postazioni tedesche per non far sospettare alcunché. Kippenberger scelse il male minore e ordinò all'artiglieria di stendere una cortina fumogena, ma ciò non impedì ai tedeschi di contrattaccare supportati dai carri armati (tra cui alcuni M4 Sherman appena catturati); i māori furono sconfitti e costretti a ripiegare sui punti di partenza con gravi perdite: dei 200 uomini partiti all'attacco il 17 ben 130 erano rimasti uccisi o feriti[117][118]. Questa divisione era stata presa alla sprovvista dall'offensiva alleata contro la Linea Bernhardt e aveva consentito una prima penetrazione al centro dello schieramento tedesco: pertanto, fra la 3ª e la 305ª Divisione, fu inserita la ben più efficiente 26ª Divisione corazzata del maggior generale Smilo von Lüttwitz. Nel pomeriggio monaci e civili incominciarono a lasciare i loro rifugi, ma altri rimasero nascosti fra le macerie. Era facile immaginare la ferocia con cui i tedeschi si sarebbero sfogati contro la popolazione civile nel caso in cui l'Italia avesse dichiarato guerra alla Germania, ma per gli Alleati era fondamentale avere un'alternativa politica che potesse contare sulla lealtà degli italiani dopo l'insediamento a Salò della Repubblica Sociale Italiana, nata per volere di Hitler. Le conquiste del primo giorno si rivelarono modeste e incapaci di fornire una solida base per proseguire l'offensiva. Tali accuse assunsero nei mesi successivi una certa consistenza, al punto da dover essere analizzare con particolare attenzione e cautela: il corrispondente del Daily Telegraph Leonard Marsland Gander osservò che «I goumiers sono diventati una leggenda, oggetto di aneddoti di cattivo gusto [...] non c'è resoconto dei loro stupri o di altre malefatte che non sia troppo strampalato per essere riferito come vero»[176]. VI, Le campagne d'Africa e d'Italia della 5ª Armata americana, Le quattro battaglie di Cassino - Lo sfondamento della Linea Gustav, La guerra inutile. Il disastroso battesimo del fuoco della formazione cobelligerante avvenne a dicembre 1943 con la battaglia di Montelungo e, pertanto, i comandi alleati decisero di concentrare le proprie risorse nell'equipaggiare prima di tutto le undici divisioni francesi in Africa settentrionale e poi i partigiani jugoslavi, le cui operazioni avevano imposto ai tedeschi di schierare forze crescenti nei Balcani. I polacchi riuscirono a conquistare l'ambita Quota 593 la notte prima dell'attacco grazie agli enormi sforzi delle unità della Divisione Karpackich, e tale successo consentì loro di corrodere le postazioni tedesche che avevano offerto una tenace resistenza alle tante unità che prima di loro le avevano sfidate[229]. A metà aprile erano stati distrutti ventisette ponti, mentre la linea ferroviaria Firenze-Roma era stata colpita in ventidue punti. Ma, parallelamente, anche da parte tedesca la sconfitta del loro contrattacco ad Anzio minò il morale in modo tale che la vittoria difensiva di Cassino non riuscì a controbilanciare. Freyberg e gli altri generali del Commonwealth erano insofferenti nei confronti di Clark per la sua presunta noncuranza a riguardo delle perdite, ma la strategia della guerra di logoramento fu soprattutto frutto della volontà di Alexander. Il responsabile del settore di Cassino, colonnello Karl Lothar Schultz, comandante del 1º Reggimento di paracadutisti, a tal proposito riferisce che le truppe non avevano piazzato armi dentro il Monastero»[107]. Al nord il territorio controllato dalla Repubblica Sociale Italiana e dalle truppe tedesche. OSPREY PUBLISHING LE GRANDI BATTAGLIE WW2 LE QUATTRO BATTAGLIE DI CASSINO. La battaglia di Cassino per lo sfondamento della linea difensiva tedesca, denominata "Linea Gustav", si è soliti suddividerla in quattro fasi, "le quattro battaglie di Cassino", sviluppatesi tra l'11 gennaio 1944 ed il 18 maggio successivo. Dopo la vittoriosa campagna di Sicilia e la caduta del fascismo nell'estate 1943, i capi delle forze aeree alleate si espressero fortemente a favore dell'invasione dell'Italia continentale, che avrebbe permesso all'aviazione di utilizzare gli aeroporti attorno a Foggia come basi per bombardare obiettivi importanti nella Germania meridionale e nei Balcani, dando una spinta significativa alle intenzioni strategiche alleate. Relazioni precise riferirono inoltre che a sud di Roma sarebbero state impiegate le migliori divisioni tedesche della riserva strategica, cioè il Gruppo d'armate B, rendendo così chiaro ad Alexander che la conquista di Roma sarebbe avvenuta solamente dopo un violento combattimento intorno ai monti di Cassino. Gli Alleati avevano continuato, anche se lentamente, ad avanzare nel Mediterraneo, e sta di fatto che dopo la conquista di Roma nel teatro rimasero a operare solo undici U-Boot tedeschi: per il resto della guerra non fu affondata più nessuna nave mercantile alleata nel Mediterraneo. Lentamente i tedeschi operarono la sostituzione della 3ª Divisione granatieri corazzati con la 44ª Divisione fanteria del maggior generale di Fritz Franek; soprannominata "Vienna", era stata ricostituita dopo Stalingrado e si trovava al battesimo del fuoco[48]. Essi ritenevano altresì che le forze lasciate nel Mediterraneo dovessero concentrarsi su una sola linea d'attacco principale, e non disperdersi in una serie di operazioni minori[250]. Dopo il fallimento delle prime due offensive Freyberg, sempre assillato dal problema di contenere le perdite, continuò a essere restio a impegnare le proprie riserve e decise di insistere con una manovra a tenaglia e ad affidarsi all'aeronautica, nonostante la distruzione dell'abbazia avesse già evidenziato che i bombardamenti intensivi non avevano scardinato il fronte tedesco (oltre a generare cumuli di macerie che ostacolavano gli stessi attaccanti)[158]. Le loro azioni non potevano integrarsi a vicenda e pertanto i tedeschi potevano affrontare gli attacchi su un lato e poi trasferire le truppe sull'altro. A sud gli Alleati che avanzavano. Compito dell'armata britannica fu quello di operare lo sfondamento su Cassino e avanzare lungo la Statale n. 6 passando a est di Roma, quindi puntare su Ancona e Firenze (e successivamente, a seconda della decisione dello stato maggiore combinato, dirigersi a nord-ovest verso la Francia o a nord-est verso l'Austria, come i britannici speravano); la 5ª Armata di Clark avrebbe espugnato la gola di Ausonia e sarebbe avanzata parallelamente ai britannici per ricongiugersi al VI Corpo d'armata statunitense che, a sua volta, da Anzio avrebbe puntato verso Valmontone, tagliando così la ritirata alla 10ª Armata di von Vietinghoff. La battaglia di Cassino (in inglese Battle of Cassino, in tedesco Schlacht um Monte Cassino, comunemente conosciuta anche come "battaglia di Montecassino"), fu la serie di duri combattimenti svoltisi tra il gennaio e il maggio 1944 tra le forze alleate e quelle tedesche durante la campagna d'Italia nella seconda guerra mondiale. Sottoposti a un terribile tiro incrociato da Quota 593 e da quelle davanti a loro, i Gurkha furono costretti a ritirarsi e con la luce del giorno si decise di rinunciare definitivamente all'attacco. Anche i tedeschi si resero conto del pericolo e dell'importanza cruciale della collina del Castello, che non solo sovrastava la parte settentrionale della città ma era fondamentale per gli sforzi alleati contro le quote superiori. Non appena Cassino cadde, i polacchi attaccarono lungo gli speroni meridionali di monte Cairo per aggirare e, se possibile, espugnare il cardine settentrionale della linea Hitler: il paese fortificato di Piedimonte. Secondo Kesselring era inoltre chiaro che lo sbarco sarebbe stato simultaneo a un'offensiva proveniente dal fronte della Gustav e, per questo, predispose l'arrivo di quattro divisioni di riserva con le quali contava di poter agire in tempo contro le previste offensive alleate (due delle quali però non arrivarono in tempo). La città dovette essere rastrellata strada per strada ma, in quel tipo di combattimento, i neozelandesi non poterono sfruttare la superiorità d'artiglieria di cui godevano; al contrario i paracadutisti tedeschi si giovarono del mare di rovine che era diventata Cassino: le vie erano sparite sotto le macerie, non esistevano punti di riferimento e le uniche costruzioni identificabili (la stazione, l'Hotel Continental e l'Hotel des Roses) erano saldamente occupati da loro[147]. Nel frattempo, nelle retrovie alleate incominciarono a diffondersi tra la popolazione le prime notizie delle cosiddette "marocchinate", violenze e stupri di massa commessi dalle truppe nordafricane francesi, in particolare i goumier (le truppe da montagna marocchine irregolari, utilizzate sempre più massicciamente dal corpo d'armata di Juin). Kesselring aveva inoltre tenuto molte forze di riserva a nord, per gran parte riunite nella 14ª Armata del generale Eberhard von Mackensen che ancora non era entrata in azione. Il generale Kippenberger si trovò quindi di fronte a un dilemma: ordinare all'artiglieria di creare una cortina fumogena attorno alla stazione durante tutto il giorno (facilitando, però, anche eventuali puntate offensive tedesche) oppure mantenere le posizioni raggiunte e sperare che l'artiglieria alleata fosse capace di sostenerli alla bisogna. I tedeschi crearono quindi un sistema di campi minati antiuomo congiunti ai reticolati, in modo da coprire i tratti pianeggianti alle pendici dei colli per un tratto di circa 400 metri dagli argini dei fiumi. Dal canto loro i comandanti britannici continuavano a considerare il carro armato l'arma decisiva, ma l'orografia dell'Italia creava solo congestione, caos e ritardi; la linea Gustav dimostrò ancora una volta come l'antico principio, secondo il quale l'attaccante deve godere di un vantaggio numerico minimo di tre a uno, era ancora validissimo su un terreno montagnoso: il generale Freyberg al contrario non raggiunse mai nemmeno la proporzione di due a uno[166]. Le perdite alleate furono pesantissime. Il teatro delle operazioni vide le truppe alleate raggruppate nella 5ª Armata statunitense del generale Mark Clark assaltare, dopo il vittorioso sbarco a Salerno, la linea Gustav a sud di Roma, difesa dalle esperte truppe tedesche della 10ª Armata comandata dal generale Heinrich von Vietinghoff. Von Mackensen, convinto invece di un imminente attacco nel settore di Anzio, tardò a inviare la divisione, e tale disaccordo costrinse i granatieri corazzati tedeschi a entrare in combattimento quando gli statunitensi erano già alla gola di Terracina; nella notte tra il 23 e il 24 gli statunitensi entrarono a Terracina, mentre la 29ª Divisione assieme ai resti della 71ª e della 94ª Divisione si ritirò sui monti Lepini verso la statale n. 6 per evitare di essere tagliata fuori[241]. Peraltro la 15ª Divisione granatieri corazzati era ben schierata a tergo del fiume in trincee a zig zag, a buona distanza dalla sponda, in modo tale da colpire l'avversario con un tremendo tiro incrociato appena questi vi avesse messo piede. Oltre all'importanza dello scontro per il successivo andamento del conflitto, questa battaglia portò con sé episodi deplorevoli a carico della popolazione civile. La presenza di questo corpo britannico nella grande unità statunitense divenne quindi la prova per Clark che i britannici volevano "giocare sicuro", assicurandosi in qualunque caso la presenza di forze britanniche durante il trionfale ingresso a Roma[13]. Ad Anzio il VI Corpo passò da quattro a sei divisioni (le britanniche 1ª e 5ª, le statunitensi 3ª, 34ª, 45ª e la 1ª corazzata) e costituì una riserva d'armata con la 36ª Divisione. Per i soldati stanchi e demoralizzati provenienti da Cassino, Napoli rimaneva comunque la meta più ambita, dove le visite ai bordelli divenne l'occupazione principale. Il PCI e via Rasella, I crimini di guerra tedeschi in Italia. Era fondamentale sfondare questo secondo ostacolo prima che i tedeschi potessero adeguatamente presidiarlo e rinforzarlo, aprendo così la strada per Roma. Fu quello l'obiettivo della 36ª Divisione del generale Walker: nella notte tra il 20 e il 21 gennaio egli avviò l'assalto con due reggimenti a nord e a sud dell'abitato, nonostante fosse cosciente delle sfavorevoli previsioni sull'attacco[61]. Tutte queste numerose critiche corrispondono al vero, ma secondo lo storico e giornalista Rick Atkinson «non è tutta la verità». L'ordine per Clark era d'impadronirsi di una testa di ponte al di là del Volturno, procedere verso la valle del Liri e quindi verso Roma, mentre Montgomery sarebbe passato per Termoli verso Pescara da dove partiva la strada statale nº 5 non troppo impervia per la capitale. Partigiane, vittime di stupro, «amanti del nemico», Arrivano gli Alleati! Il suo capo di stato maggiore era il colonnello e poi maggior generale Fritz Wentzell, un tecnico di lunga esperienza che assieme al capo di stato maggiore di Kesselring, il maggior generale Siegfried Westphal, andava a completare una schiera di comandanti abili e con esperienza su molti fronti[44]. Vi erano notizie e particolari topografici per far capire che questa era chiamata anche linea Bernhardt e, qualche giorno dopo, gli Alleati furono informati di una linea ancor più formidabile che doveva essere creata da costa a costa negli Appennini a nord di Firenze. In pratica cinque divisioni alleate erano state messe completamente fuori combattimento, gran parte dei reparti di fanteria era ridotta a un quarto dei suoi effettivi[87] mentre i tedeschi, seppur provati, potevano reclamare una vittoria difensiva, facilitata dall'eccessiva rigidità tattica degli Alleati che permise a von Senger di spostare truppe ove necessario in virtù, anche, dell'inoperosità dell'8ª Armata del generale Leese sul versante orientale[84][88]. Concluso il bombardamento emersero subito gravi falle nella pianificazione degli Alleati. L'Australia lo aveva già fatto allo scoppio della, Rimane ancora oggi molto difficile conteggiare con precisione le perdite degli Alleati durante l'assalto alla linea Gustav; i dati qui inseriti sono stati presi dal sito web, Dal Volturno a Cassino - Le battaglie per Cassino: i caduti. ebbe luogo tra l’11 e il 19 maggio dello stesso anno.Nel museo militare I danni non sono stati ancora calcolati. La linea cadeva all’altezza dell’abbazia di Montecassino. Clark insistette con Alexander circa i problemi logistici creati da un'armata bi-nazionale, cercando di far rimuovere dall'organico della 5ª Armata il X Corpo britannico, ma Alexander non fece nulla al riguardo. Trovandosi ad Anzio, Clark fu avvertito dal suo vice, il maggior generale Alfred Gruenther, il quale gli trasmise il messaggio di Freyberg: «Voglio che sia bombardato [...] Gli altri obiettivi non contano, ma questo è di importanza vitale. Anche le persone che vivevano nei pressi Il Corpo francese aveva compiuto l'avanzata più riuscita incuneandosi fra le montagne, ma aveva perso circa 2 500 uomini[86]. Dato che la città era pesantemente fortificata, Freyberg ordinò un bombardamento aereo e di artiglieria su larga scala che l'avrebbe distrutta e permesso ai neozelandesi di occuparla, aprendo l'accesso alla valle del Liri[123]. La 5ª Armata, forte di circa 200 000 uomini a ottobre, nel solo mese di dicembre perse circa 23 000 soldati per malattie e infortuni causati dal freddo e dal terreno fangoso; complessivamente, dallo sbarco a Salerno, i combattimenti erano costati più del 10% degli effettivi. Clark poteva poi contare sul VI Corpo d'armata del maggior generale Lucas (designato per lo sbarco di Anzio), sul II Corpo d'armata neozelandese e sul Corpo di spedizione francese. Il primo a mettere piede sulle macerie è un plotone di ulani del Primo Lancieri Podolski. Le forze lasciate sulla costa adriatica sarebbero state poste sotto il comando diretto dal 15º Gruppo d'armate e avrebbero incalzato qualsiasi ritirata tedesca[207]. Gli assalti continuarono fino al 22 marzo: Martedì 12 giugno Antimo Della Valle sarà con gli amici della Fondazione sui luoghi delle quattro battaglie di Montecassino. Battaglia di montecassino riassunto – Oggettivolanti.it Battaglia di montecassino riassunto cassino bombardamento, immagini della battaglia di montecassino, montecassino 1944, le quattro battaglie di montecassino … Seconda Guerra Mondiale La battaglia di Cassino – YouTube Seconda Guerra Mondiale La battaglia di Cassino. google_ad_client = "pub-9591212755361191"; Il II Corpo polacco andò a sostituire il Corpo di spedizione francese a nord di Cassino; il XIII Corpo d'armata britannico prese in consegna Cassino dal Corpo neozelandese, quando quest'ultimo fu sciolto. Circa 300 uomini del 1º Battaglione paracadutisti, partendo dal monastero, si lanciarono giù per collina assaltando le posizioni dell'"Essex" e dei "Rajputana" nel vecchio castello. Questa prospettiva preoccupava anche il maresciallo Alexander, il quale approfittò della pausa primaverile per recarsi a Londra e convincere il War Office a opporsi a qualunque tentativo di sbarco nella Francia meridionale o in qualunque altra parte del Mediterraneo occidentale e a favorire la prosecuzione della campagna d'Italia fino alla conquista dell'intera penisola[201].

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